domenica 7 settembre 2008

Da Piccola Enciclopedia d'Igiene Sessuale del Dott. Seraine

Parte II

La donna si trasforma nel corpo e nello spirito: tutto si anima in lei e con le maggiori e migliori rotondità, i suoi occhi brillano e lampeggiano o si attenuano in sguardi di fremente languore.
[…] Non c’è differenza tra il sangue che scorre nei vasi e quello delle regole, benché gli antichi, compreso Paracelso, lo abbiano considerato un veleno.
Durante i mestrui le donne devono osservare scrupolosamente le norme igieniche, perché la minima imprudenza potrebbe avere irreparabili conseguenze […] Due giovanette di buona famiglia, soltanto per essere scese in cantina, che era fredda e umida, subirono la cessazione del flusso, con una conseguente paralisi delle gambe, di cui una non guarì mai più […]
Se confonde l’uomo con lo yeti, il Dott. Seraine non si smentisce con la donna, che, stando a questa descrizione, è un incrocio mitologico tra Catwoman, Poison Ivy e Moana Pozzi.
Magari le perdite mestruali non sono veleno, ma sicuramente fanno schifo. In effetti, la connotazione maligna delle mestruazioni è diffusa in diverse culture: le donne ebree, in quei giorni, erano costrette in casa e veniva proibito loro di fare alcunché – sarebbe stato nefasto. Dall’ebraismo al cristianesimo: la Madonna, oltre che priva del peccato originale, secondo il dogma non aveva nemmeno
le sue cose. La figura sacra femminile per eccellenza non si può quindi considerare nemmeno donna, in quanto non diventò mai signorina.
Le norme igieniche sono tuttora un buon precetto, ma non una questione di vita o di morte; oggi esistono modi molto più
cool per rimanerci secche, letteralmente, ed eliminare anche il fastidioso inconveniente delle mestruazioni: l’anoressia, ad esempio.


Il fanciullo è portato, da un impulso involontario, verso i piaceri dell’amore e non soltanto per un soddisfacimento fisico dei sensi. È il cuore che reclama pure la sua partecipazione alla gioia. L’amore limitato sino allora ai genitori, ai familiari, agli amici, esige quello di una persona dell’altro sesso e della stessa età. La vita sembra inconcludente se non possono unirsi anima e corpo, e sarà veramente infelice colui che durante questo periodo non potrà sviluppare tutte le sue facoltà intellettuali e fisiche. Verrà relegato nei ranghi inferiori della società, costretto a vegetare […]
Pensiamo alle povere suore di clausura. I preti invece si danno molto più da fare.

Il prematuro uso degli organi genitali ha conseguenze funeste, come vedremo appresso: genera figli malaticci e delicati, che raramente giungono alla maturità, ritarda lo sviluppo dei genitali, nuoce alle loro forze, altera la loro costituzione e abbrevia la loro vita.
È necessario non dissipare questa energia in gioventù, in pura perdita, per un semplice godimento sessuale: ma è bene combattere le passioni e vincere i desideri. È questo un vero trionfo dell’energia morale. Seguendo questo precetto i giovani impareranno a diventar uomini più completi.
[…] Oggi si cerca di liberarsi presto dal fardello della castità: i giovani prima ancora di essere completamente sviluppati abusano dei piaceri sessuali, per cui da uomini sono già spossati e ne provano disgusto o noia […]
Pessante, pessante fardello. Pensiamo a Lisa Sparxxx, la pornostar che nel 2004 ha sostenuto una gang bang con ben 919 uomini a fila (chissà se avevano il numerino). Che schifo.
Sicuramente era disgustata e s’è annoiata a morte, poverina.


I genitori devono invece salvaguardare i propri figli dall’onanismo, premunendoli contro i mali ch’esso produce. Questa triste abitudine viene presa ordinariamente nelle grandi città, nelle pensioni, nei collegi e nei conventi. Le sue vittime sono troppo numerose e si contano così tra i giovani come tra le fanciulle. Nei giovani l’onanismo si chiama masturbazione, nelle ragazze clitorismo.
I ragazzi dediti a questo vizio si riconoscono per l’isolamento: sono pallidi, tristi, intontiti, camminano a testa bassa, dimagrano, si incurvano, perdono la memoria, la mente è ottusa. Le perdite non tardano a diventare spontanee e l’erezione, segno di forza e di formazione, sparisce.
Nelle donne il seno si rammollisce e fetide perdite le indeboliscono.
Dice Zimmermann: “Vidi un giovane di ventitrè anni che, dopo essersi indebolito con frequenti masturbazioni, divenne epilettico. Tutte le volte che aveva polluzioni cadeva in uno stato d’epilessia completa; la medesima cosa gli accadeva dopo le masturbazioni, dalle quali non si asteneva malgrado di tutto ciò che gli si diceva. Infine ebbe grandi eccessi e lo si trovò morto una mattina nel suo letto”.
Uomo avvisato, mezzo salvato.

I medici conoscono tanti dolorosi casi di giovani e di fanciulle, che, dapprima sani, presentano sintomi di gravi esaurimenti dopo aver preso il vizio. Bisogna prevenirlo, perché è difficile smetterne l’uso se subentra l’abitudine. E le conseguenze sono sempre gravi, talvolta funeste.
I genitori non devono mai dimenticarselo. È bene che seguano , tra le altre, queste precauzioni:
1 – non dare ai giovinetti cibi troppo sostanziosi o eccitanti, come carni, vino, caffè, ecc. soprattutto la sera;
2 – non farli coricare in un letto troppo caldo o troppo molle (è meglio che si stanchino fisicamente durante il giorno e alzarli appena desti, esigere che tengano le mani sulle coperte e farli dormire sul fianco);
3 – non mettere diversi giovanetti nel medesimo letto;
4 – lavarli ogni giorno con acqua fredda e usare bagni tiepidi in ogni stagione;
5 – abiti non stretti alla vita, perché la non libera circolazione del sangue e l’ingorgo che ne risulta sono pericolosi. La camicia e il panciotto di lana non devono essere troppo lunghi, né i pantaloni, da adottare tardi, troppo stretti;
6 – non parlare di argomenti delicati in loro presenza, sorvegliando che i fanciulli di sesso diverso non si spoglino alla presenza reciproca. Anche nei bambini va curato il senso del pudore, guardiano della castità;
7 – sorvegliare le letture;
8 – salvaguardare i fanciulli dalla corruzione delle istitutrici, delle domestiche e dei condiscepoli. La corruzione ha perduto molti di loro;
9 – la pigrizia è una delle cause ordinarie del vizio. Chi non ama i giuochi, non gusta niente, passa da una cosa all’altra, si tocca orecchi, capelli, si dondola sulle sedie, infine si abbandona all’inerzia del corpo e della mente, è facile preda del vizio;
10 – infine se, malgrado tutto, il vizio sopravviene, è necessario esaminarne le cause, che potrebbero essere i vermi intestinali, certe affezioni della pelle accompagnate da prurito, ecc. È allora una malattia da combattere come tale.
Tutte cazzate, e lo sappiamo, anche se mi sfugge in quale modo possa condurre alla masturbazione un panciotto di lana; ma dev’essere lo stesso principio che trascina nel vizio chi si tocca le orecchie.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

a questo lo lascio, il commento, promesso.
spero che quel libro non abbia fatto troppe vittime..
e che non ci siano troppe copie oltre alla tua.
bravo
jaco

Anonimo ha detto...

Giuro che quella delle tipe che non si lavano la ciornia e rimangono paralizzate andando in cantina è il top, veramente il top. Un po' come la mia bisnonna (di Trucazzano, zone a lei note...) che diceva a mia madre "lavala no tropp spèss che la se indebulìsi"... brrrrrr





(in tutto ciò faccio notare che la parola di verifica a me richiesta per postare questo commento è fnosc....)

Anonimo ha detto...

madonna,è inquietante sto libro!!e giuro che mi è venuta proprio voglia di una gran bella sega!!ALLA FACCIA LORO!! a me avrebbero ammanettato le mani ai tempi!:D

la zitella illetterata ha detto...

kka: io invece spero che tutti quegli idioti che si son bevuti i vaneggiamenti dell dott. seraine si siano rovinati la vita, sessuale e non. ma senza rancore, eh:)
andré: il dott. seraine racconta anche di una "contadina, dopo aver passato a guado un ruscello freddo, fu presa dalla corea, di cui non guarì". la corea di huntington è un'affezione ereditaria degenerativa del sistema nervoso centrale che determina una spopolazione neuronale in particolare a livello dei gangli della base e della corteccia cerebrale.
clinicamente è caratterizzata da movimenti involontari patologici che conferiscono al paziente un comportamento da "danzatore" (chorea in greco vuol dire danza), nonché da turbe psichiche, non sempre presenti, che consistono in un deterioramento cognitivo e in alterazioni del comportamento.

e io, più che lavarla, la farei cementificare.
garzone della mugnaia: cos'è che NON ti fa venire voglia di farti una sega? (e comunque, cin cin:)