sabato 26 luglio 2008

sabato 12 luglio 2008

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Se la vostra vita è così insipida e insignificante da non avere niente di meglio da fare un sabato sera che sedervi al computer e scrivere di quanto piatta e monotona è stata la vostra giornata, allora dovreste probabilmente pensarci due volte prima di mettere online i vostri banali resoconti perché l’intero mondo sappia, o come il più delle volte accade, ignori. Questo comunque non ha fermato quella che sembra l’inarrestabile ascesa del fenomeno dei blog, che hanno trasformato la rete in un’infinita collezione di meditazioni ego-riferite su quello che il blogger ha mangiato per cena e perché X non lo degna di uno sguardo, e questo chiaramente non è ciò che la rete dovrebbe essere: il più grande e vario archivio mai esistito di film porno.

I blog, oltre alla loro incapacità di rappresentare una qualunque utilità per la persona che scrive (senza contare le persone che leggono), si possono riconoscere dall’approccio idiosincratico all’ortografia e dal totale rifiuto dello scrivente nei confronti della punteggiatura. Due punti, virgole e punto e virgola appaiono raramente, se non mai, e ciò si rivela essere in netto contrasto con la presenza del punto esclamativo, che finisce con l’essere ovunque, sia esso richiesto o meno. Tale è l’entusiasmo dei blogger per questo simbolo, che si trova solitamente in gruppi di tre o quattro per volta; lo stesso trattamento viene riservato ai tre punti, che si presentano solitamente nei multipli del tre. La k si può considerare una causa persa, giacché la maggior parte dei blogger sembra essere sopraffatta dalla dolore nel realizzare che al posto dell'amata lettera si dovrebbe usare una c seguita da una h.

[…] La maggioranza dei blog resiste per una manciata di settimane, cioè fin quando il blogger non giunge alla consapevolezza che ci vuole effettivamente molto più impegno di quanto non credesse per disincagliarsi da questa specie di non-sense. Questa consapevolezza si manifesta normalmente più o meno quando arriva la bella stagione, o quando il blogger trova un/a fidanzato/a. Ciò ha ridotto molte piattaforme a poco più che un cimitero di siti abbandonati – il tipo di cosa che potrebbe rappresentare un tesoro per gli storici del futuro. O meglio: lo sarebbe, se almeno uno di questi blog avesse qualcosa di interessante da dire.


(Liberamente tratto da Thickipedia, Blogs)