domenica 24 agosto 2008

BEE

Nel presentarla sul palco del Live8, Bob Geldof l'ha definita "the Queen Bee": regina, indubbiamente, ma operaia - produttiva, efficiente, instancabile.
Così eccola imbarcata in un nuovo tour, e dato che la stampa mondiale non è in grado di scrivere un articolo che schivi le solite banalità sul re-inventarsi e sul fatto che, nonostante l'età, la Regina ha dei bicipiti impressionanti, ci proverò io.
Avrei forse chiuso un occhio - e un orecchio - di fronte a tante cose, se avessi avuto un biglietto per Roma; ma dato che così non è, mi riservo un po' di stizza, la stessa che la volpe dimostrò nei confronti dell'uva.

Lo show si apre, com'era prevedibile, con Candy Shop; l'intro assomiglia a quella del Drowned World Tour 2001, senza vapore ma nemmeno senza teatralità - niente a che vedere con la palla gigante del Confessions e con il suo faccione che compare sul megaschermo e annuncia "I'm gonna tell you..."
Madonna entra in scena esattamente come nel mini-tour promozionale di aprile: stessi backdrop, stesso trono made in China, stessa posa ginecologica, come si addice appunto a una Regina. Il giacchino con curioso gioco di volant lavorati l'ha disegnato Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy - e se ce l'ha fatta uno che firma i bozzetti Tisci Riccardo, allora c'è speranza per tutti. Lo sguardo è a metà tra il tronfio e il terrorizzato, ma Madonna è diesel: ci mette un po' a scaldarsi, ma poi va. Il problema è che ci vogliono un po' di show.
Tolta quell'orribile giacchina è il momento di Beat Goes On, cantata in maniera imbarazzante. Sui megaschermi Pharrell, sul palco un macchinone da tamarra. Lo stile pimp, I suppose.
Per il terzo pezzo Madonna imbraccia la chitarra, che ha imparato a suonare per riprendere fiato (come vedremo più avanti), si mette una tuba bianca (perché?) e canta Human Nature, ignorando placidamente il fatto che sembra il cugino viados di Grace Jones. Britney Spears sul megaschermo offre una performance concettuale che la vede bloccata in ascensore e comprensibilmente turbata. Il tutto, se interpreto bene, dovrebbe essere una metafora sull'ascesa di Britney e sull'oppressione della fama, a cui Britney ha reagito come sappiamo. Ma it's human nature, quindi Britney è not sorry. Da parte di Madonna un gesto carino e indovinato, peccato che nessuno dei giornalisti beceri che hanno scritto di ieri sera sembri essersi accorto del video - e sì che alla fine si sente chiaramente "it's Britney bitch".
Parte una musica che sembra 4 minutes, e invece no: è Vogue. Qualunque fan perbene sa che c'è un solo modo per cantarla: col cicalino, la schiena dritta, il mento alto. Questa curiosa versione, invece, a parte le fastidiose trombette di 4 minutes, ci regala una specie di danza dell'orango particolarmente elegante e raffinata. Sembrerebbe poi che i costumi e il mood ricordino molto da vicino la versione di Vogue dello Showgirl Tour di Kylie. Non contenta, Madonna taglia il pezzo che ha dato speranza a milioni di fan bruttini e single: beauty's where you find it, not just where you bump and grind it.

Si chiude la prima sezione e sullo schermo compare Madonna in versione boxeuse, secca secca, brutta e con quel capello vagamente alla Courtney Love - leggi "unto". Il pezzo è Die Another Day, la regia di Tom Munro (Give It 2 Me). Sul palco/ring si sfidano due ballerini coi guantoni; la scena ricorda uno degli interludi del Girlie Show ('93), dove due ballerini in pantaloni mimetici inscenavano una battaglia a metà tra il duello e il sesso sulle note di The Beast Within. Madonna non è nuova alle citazioni di se stessa, e il ricordo del Girlie Show sembra tornare in più punti, come ad esempio già nelle coreografie di Beat Goes On e Vogue.
Into The Groove apre la sezione "Old School", dedicata all'atmosfera degli esordi di Madonna a New York nei primissimi '80. Ecco allora che ad accompagnare il pezzo sui megaschermi prendono vita le figure stilizzate di Keith Haring, in quello che si potrebbe definire un "affettuoso omaggio" (leggi: "plagio clamoroso").
Segue Heartbeat, che inizia ovviamente con le immagini di un elettrocardiogramma e Madonna che fa finta di essere svenuta - ottima scusa per riprendere fiato, già usata tra La Isla Bonita e Lucky Star nel Confessions.
E, a proposito di prendere fiato, ecco che Madonna riprende la chitarra per la versione rock di Borderline, in sostanza lo stesso concetto di Burning Up nel Re-Invention ('04).
Dimenticavo: il costume. Il completino da ginnastica di Lola, essenzialmente, più un simpatico paio di occhiali a forma di cuore e, a completare l'aria sbarazzina, due mollettine nei capelli (questa donna ha 50 anni).
She's Not Me vede sul palco quattro ballerine in storici look del passato, in un gioco tra il metaforico e l'ironico; già che le piace citarsi, sarebbe stato molto più Madonna usare dei ballerini, ripensando alla sfilata-omaggio delle drag queen agli Mtv VMAs del '99, in cui aveva formulato una delle frasi più intelligenti della sua carriera: "all I have to say is that it takes a real man to fill my shoes". Eh già.
Non contenta di avere eliminato Holiday dalla scaletta, come nel Confessions, sposta Music, che sembrava essere diventata un classico da finale, alla fine della seconda sezione. La versione che canta è quella del remix di Fedde LeGrand, coreografia e video gli stessi già visti ad aprile al Roseland Ballroom.

Il secondo interludio è Here Comes The Rain Again degli Eurythmics (chissà se c'entra con Sing, il brano di Annie Lennox che Madonna ha cantato con lei l'anno scorso); sui megaschermi, qualcosa che ricorda molto, forse un po' troppo, il corto Trembled Blossoms che Prada ha lanciato sul sito in primavera per promuovere la collezione delle fatine. Stesso scenario, stessa donnina bianca. Mah, sarà il modo di Madonna di "ispirarsi", così come il video di Britney su Human Nature è "ispirato" a una scena dell'ultimo film di Guy Ritchie. Ma lì resta tutto in famiglia.
Il terzo atto, "Gypsy", si apre con una suggestiva "gabbia" sulla quale sono proiettate immagini di acqua che zampilla. All'interno, Madonna indossa un mantello nero, sempre di Tisci Riccardo, e canta Devil Wouldn't Recognize You.
Segue Spanish Lesson, in cui Madonna rivela un abitino svasato con curiose applicazioni e ninnoli vari dai mille colori, con una prevalenza di rosa shocking. Anche questo capolavoro di stile è firmato Tisci Riccardo. Mi riservo di non commentare la canzone.
Terza pausa-chitarra per Miles Away, anche se mi sfugge cosa la renda "gypsy".
Prima di La Isla Bonita un piccolo interludio sulle note di Doli Doli, una canzone folk rumena o giù di lì. A Madonna è piaciuta così tanto l'esibizione coi Gogol Bordello al Live Earth l'anno scroso, che ha deciso di ripeterla pari pari, in un mash con un'altra canzone folk, Lela Pala Tute '__'
Chiude la sezione You Must Love Me, l'unica canzone cantata bene, e bene davvero (relativamente alle possibilità di Madonna). Sullo schermo le immagini di Evita, la prima volta che compaiono in un tour - anche se trovavo molto più azzeccata la versione decontestualizzata dal film di Lament nel Re-Invention.

L'ultimo interludio porta la firma di Steven Klein, (come anche il video con Britney); Madonna c'è e canta una versione rimaneggiata di Beat Goes On più piccoli pezzi dai singoli di Hard Candy, ma la scena è dominata da varie immagini di cronaca e da molti volti noti, in una suddivisione (che vuole essere provocatoria, ma è solo inelegante) tra buoni e cattivi. Bah.
La sezione finale è "Rave", ma è solo un titolo. Madonna torna in scena con 4 minutes, parrucca con frangetta (perché?) e corazza da rugby. Di strass, ovviamente. La performance è la stessa del Roseland Ballroom, senza Justin, ahimé.
Segue Like A Prayer, in un mash con non ho capito cosa, ed è subito delirio.
Ed ecco l'ultima, immancabile pausa-chitarra della serata. E sembra di tornare a due anni fa: Ray Of Light, la stessa versione, lo stesso video alle spalle di Madonna. Le piace proprio citarsi.
E pensa bene di prolungare la pausa camuffando Hung Up con una versione rock, così che il millantato "rave" perde molta dell'energia che un pezzo così trascinante (anche se inflazionatissimo) porta. Ma è comprensibile avere il fiato corto, dopo due ore di cambi d'abito.
Lo show si chiude con Give It 2 Me, un finale forse un po' azzardato, se non altro a livello vocale - infatti per metà è in playback. Madonna ha quanto meno il buon gusto di non straziare il pubblico come aveva fatto con Hung Up nel Confessions, 5 minuti filati di "time goes by so slowly"; stavolta se ne va abbastanza in fretta, mentre gli schermi si richiudono su di lei a scatola, un po' come nel Drowned World.

E così finisce. Dovrebbe migliorare col tempo, si spera. Ci sono cose che penso però rimarranno oscure, quesiti vecchi e nuovi: ma quei capelli? Sciolti e un po' mossi perché fa ragazzina? E tutte 'ste coulottes? E quella roba sulla coscia, che è? Un cerotto, dello scotch, o una brillante creazione di Tisci Riccardo?
Ma soprattutto, domanda che mi toglie il sonno ormai da anni: ma gli stivali neri? Perché? Che c'è dentro? Ormai mette solo quelli. Forse contengono delle zavorre che controbilanciano il peso delle cosce. Forse li usa per tenerci i fazzoletti. Forse ha perso le gambe in un brutto incidente, e gli stivali non si sfilano, si svitano.
Mistero.

13 commenti:

nd ha detto...

Di tutto ciò mi rimarrà Tisci: Tisci Riccardo.
(Un sorriso sardonico. Mi mancava proprio.)

la zitella illetterata ha detto...

Secondo me pure la signora del post si firma Ciccone Madonna

Anonimo ha detto...

Ciccone Madonna: un'esplosione di gusto e di freschezza.

Anonimo ha detto...

questo post è lacerante ma il suo punto forte è il riuscire a non annoiare pur parlando di cose a me ignote

la zitella illetterata ha detto...

credo che "lacerante" sia uno dei complimenti più azzeccati che mi sia mai stato fatto

Anonimo ha detto...

come al solito ma la rido per il commento di lapis

la zitella illetterata ha detto...

che strana sensazione... è come se avvertissi una nota di sarcasmo...:)

Anonimo ha detto...

perchè? comunque non era mia intenzione

la zitella illetterata ha detto...

allora perdonami, è che io ho un "commentatore misterioso" che ce l'ha su con lapis, quindi sono sempre sul chi va là:)

Anonimo ha detto...

tolto il fatto che a me "'a parucca" piace assai,ti faccio i complimenti,perchè pochi come te conoscono così a fondo l'argomento.apprezzo e condivido.comunque negli stivali ci va la benzina,,è un fottuto androide!!l'hanno sostituita da tempo!

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che She's not me come canzone me fa cagà... ma la scenetta delle replicanti non ricorda un po' troppo il video di Little bird di Annie Lennox?
ps: mancavi solo tu a Roma...

la zitella illetterata ha detto...

ma era incinta nel video? bè sì vagamente... ma fosse l'unica scopiazzata...:(

ps mancavo e mi è mancato:'(

Anonimo ha detto...

Sì era incinta del secondo pargolo.