sabato 13 dicembre 2008

Luna Piena, sopra la pioggia, in Gemelli

La data convenzionale del Natale

Secondo la tradizione il Cristo sarebbe nato il 25 dicembre del 743° anno dalla fondazione di Roma, considerato il primo della nostra era. Ma è una datazione inesatta, dovuta a un errore. Nel 531 d.C. negli ex territori occidentali dell'Impero romano si calcolavano gli anni partendo dalla fondazione di Roma oppure, in ambiente cristiano, dal 284, primo anno di regno dell'imperatore Diocleziano. In quell'anno un abate sciita, Dionigi il Piccolo, che abitava a Roma sull'Aventino, calcolando le date della Pasqua per il futuro sulla base di un nuovo metodo, si accorse che la numerazione degli anni si basava su un personaggio che era stato un famoso persecutore dei cristiani; sicché, come ebbe a scrivere a un vescovo di nome Petronio, preferì "calcolare e designare gli anni in base all'incarnazione di Nostro Signore allo scopo di rendere più noto il fondamento della nostra speranza e più manifesta la causa della redenzione dell'uomo".
Stabilì che il Cristo era nato proprio 531 anni prima; ma non conoscendo ancora il numero zero, che gli Arabi avrebbero fatto conoscere in Occidente nei secoli successivi, considerò l'anno 1, corrispondente al 747 dalla fondazione di Roma, il primo della nostra era, quello che noi chiamiamo ora l'1 dopo Cristo, mentre sarebbe l'anno zero. Inoltre si sbagliò nei calcoli perché Erode il Grande, l'autore della strage degli Innocenti, voluta proprio per eliminare il re dei Giudei annunciato dai Magi, era morto quattro anni prima: nel 751, ovvero nel 4 a.C.
Quando Gesù sia effettivamente nato non lo sappiamo. Qualcuno avanza l'ipotesi che la famosa stella dei re Magi sia stata una stella apparente, la congiunzione dei pianeti Saturno e Giove, interpretata dai Magi, che erano astrologi, come il segno di un avvenimento importante, la nascita di uno di quei Salvatori che a ogni era, secondo la religione mazdeica, apparivano sulla Terra: sicché si potrebbe congetturare che proprio intorno a quella data sia nato Gesù. D'altronde è curioso notare come precedentemente sant'Ippolito aveva indicato il Natale di Cristo al 2 aprile del 5500° anno del mondo dalla Creazione, che corrispondeva al 752 dalla nascita di Roma, ovvero al 5 a.C. secondo il nostro calendario.
Ma c'è anche un altro problema: il giorno del 25 dicembre non è storicamente sostenibile perché nel vangelo di Luca si racconta che in quel periodo nelle campagne di Betlemme alcuni pastori vegliavano di notte facendo la guardia al gregge. Siccome i pastori ebrei partivano per i pascoli all'inizio di primavera tornando in autunno, è evidente che Cristo nacque tra la fine di marzo e il primo autunno; tant'è vero che fino al principio del IV secolo il Natale veniva festeggiato, secondo i luoghi, o il 28 marzo o il 18 aprile o il 29 maggio.
In realtà si tratta di una data convenzionale. Nella seconda metà del III secolo si affermò nella Roma pagana il culto del Sole di cui l'astro non era che una manifestazione sensibile. In suo onore l'imperatore Aureliano aveva istituito una festa al 25 dicembre, il Natalis Solis Invicti, celebrandovi il nuovo sole "rinato" dopo il solstizio invernale con cerimonie grandiose e giochi. Molti cristiani erano attirati da quelle cerimonie spettacolari; sicché la Chiesa romana, preoccupata per la nuova religione, che poteva ostacolare la diffusione del cristianesimo più delle persecuzioni, pensò bene di celebrare nello stesso giorno il Natale del Cristo. La festa, già documentata nei primi decenni del secolo IV, si estese, a poco a poco, al resto della cristianità. Ma nel secolo V il Natale pagano del Sole Invitto era ancora vivo, tant'è vero che papa san Leone Magno ammoniva i suoi fedeli a non parteciparvi e soprattutto a non onorare il sole: "Alcuni cristiani" scriveva accorato "prima di entrare nella basilica di San Pietro, dopo aver salito la scalinata che porta all'atrio superiore, si volgono verso il sole e piegando la testa si inchinano in onore dell'astro. Siamo angosciati per questo fatto che viene ripetuto in parte per ignoranza e in parte per mentalità pagana".

da A. CATTABIANI, Lunario, Mondadori

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sai che la stage degli innocenti probabilmente non è mai accaduta?erode uccise tutti i suoi figli,compresa sua moglie,per paura di rivalità al trono.questo avrà influenzato la storia.
comunque questi sì che mi piacciono di post!
buon natale.

la zitella illetterata ha detto...

curioso che tu abbia omesso la r di strage e ne risulti quindi lo stage degli innocenti:)
bene che questo post ti piaccia, perché presto arriverà il sequel:)

Anonimo ha detto...

la parte finale mi ricorda quelle puttane delle suore della scuola di mia madre che a carnevale, per evitare alle fanciulle dodicenni tentazioni carnascialesche organizzavano sempre l'inviso ritiro spirituale. Io è proprio a uno di questi che ho maturato il mio credo anti-religioso.... se solo sapessero che è solo e solamente colpa loro.

porco dio