martedì 9 febbraio 2010

Arsenicum Album

Nonostante fosse illetterata, la zitella si trovò immersa nei libri. Le era preso come un languore, un insaziabile insano appetito; in realtà era il richiamo di un mondo sommerso la cui eco riaffiorava fino alla sua coscienza - e la sventurata rispose.
Si liberò di ogni zavorra e prese ad odiare quegli orpelli a cui non poteva rinunciare, per necessità, per abitudine o per paura. Ma quando si trovò tanto più nuda quanto il suo pudore e la sua vanità le concedevano, si sporse a testa alta sullo scoglio, lo sguardo all'indefinito, il petto gonfio, e si abbandonò.
La sola cosa che non gettò e che rimase dopo di lei, quasi come i resti della ballerina e del soldatino di piombo tra la cenere del camino, era una nastro di velluto rosa carne appeso a un chiodo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

quindi che si fa?

la zitella illetterata ha detto...

c'è un giardino da coltivare!
oppure?

Anonimo ha detto...

é borghese preoccuparsi di curare un giardino. Molto meglio fottersene del fottuto giardino e tagliare le rose .

la zitella illetterata ha detto...

se non coltivo le rose e non le dipingo di rosso sarà la regina a tagliare, la mia testa!

Anonimo ha detto...

iddio non voglia :" le tinte pastello".